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Martina Corgnati

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Corpi anomali: danzatrici in movimento, colte sul palcoscenico a distanza più o meno ravvicinata, sospese e vibranti nell’interpretazione di un gesto o di una posa che sembra quasi trasformare il loro corpo in un nodo di ombra e di luce. L’obbiettivo di Gianni Maffi, dopo le ricorrenti incursioni in territori indefiniti, anzi al margine della forma (periferie, deserti, “luoghi dell’eco” e dell’abbandono) che hanno fino ad ora caratterizzato la sua ricerca fotografica, questa volta si è concentrato in un soggetto esclusivo ed esigente: la donna, l’arte, la danza. [...] grandi fotografie dedicate da Maffi a queste avventurose esploratrici dell’ombra, ballerine che con il loro movimento sembrano catturare la luce pura, la luce bianca e abbacinante dei riflettori, come se fosse una sostanza solida, una pellicola pret à porter, che irradia volumi e rilievi, accarezza panneggi e curve, scivolando lungo i capelli o avviluppandosi in drammatici giochi di contrasto.
Il teatro è certo il luogo della trasfigurazione artistica del corpo e dell’azione; dunque la fotografia di Gianni Maffi interviene a trasfigurare qualcosa di già trasfigurato. La sua scelta, fondata sull’accentuazione del contrasto e sul raffinato trattamento dei grigi e dei neri, estetizza il corpo trasformandolo in una specie di apparizione magica, ancora più sorprendente quando applicata al “corpo fisico”, lo spazio praticabile di un mobile a scomparti, con cassetti e ripiani apribili che, senza desacralizzare il rigore e la magia dell’immagine, la complicano di valenze impreviste, di possibili, latenti “scomposizioni” di questo corpo evocato in superficie e arricchito, sorprendentemente, di uno “interno”. [...]

dal testo di Presentazione della mostra Manuela Carrano, Gianni Maffi - Corpo perfetto, DIMA Art&Disegn, Vimercate, 2008

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